ARTICOLO USCITO MERCOLEDì 19 NOVEMBRE 2014 SULLE PAGINE DE IL MANIFESTO
Filippo Miraglia*
Diritti. La destra xenofoba sfrutta la crisi economica per acquisire l'elettorato deluso delle periferie, ma colpiscono ancor di più le «assoluzioni» del razzismo provenienti dal mondo democratico
L'Italia è un Paese dove il razzismo è purtroppo radicato. Fa parte di una cultura diffusa ed è spesso strumentalizzato — da movimenti e forze politiche — per raccogliere facili consensi.
Comunicato stampa di Arci Terni e Arci Nazionale su cariche polizia durante la manifestazione dei lavoratori AST
Oggi a Roma il corteo degli operai dell'Ast di Terni, in lotta per impedire centinaia di licenziamenti e la continuità della produzione nello storico stabilimento umbro, ha subito dure cariche della polizia.
Colpisce la totale assenza di qualunque motivo che potesse giustificare un simile intervento delle forze dell'ordine. Gli operai volevano semplicemente raggiungere il ministero dello Sviluppo economico dopo avere sostato davanti all'Ambasciata tedesca, vista la nazionalità degli attuali padroni dell'Ast.
La polizia ha deciso di caricare, picchiando lavoratori e anche dirigenti sindacali, con una scelta che è difficile immaginare come casuale. Le cariche si sono svolte con una aggressività e una violenza che da anni non vedevamo contro un pacifico corteo operaio.
Evidentemente le parole svalutanti sul ruolo del sindacato, i pesanti attacchi al diritto al mantenimento del posto di lavoro (garantito dall'Articolo 18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori) e allo stesso diritto di sciopero che si sono udite nella kermesse della Leopolda, hanno prodotto i loro effetti. E che effetti!
Il governo deve chiarire subito in Parlamento e nel paese come intende garantire il diritto a manifestare, evitando che simili fatti si ripetano, soprattutto in vista di una stagione in cui, per contrastare tagli e provvedimenti che ledono il diritto al e nel lavoro, scioperi e manifestazioni andranno intensificandosi.
Roma, 29/10/2014
Casa delle Musiche: l'Arci non ha mai detto di tirarsi indietro
Relativamente a quanto riportato da alcuni mezzi di comunicazione sulla vicenda Casa delle Musiche è opportuno ribadire, come chiaramente riportato nella lettera aperta "Tutta un'altra musica" pubblicata nei giorni passati, che ne l'Arci ne alcun altro dei soggetti selezionati con il bando del 2008 vuole tirarsi indietro: "Non ci tiriamo indietro perché difendiamo la ratio dei progetti portati avanti con spirito di rete da quindici anni. Si chiama coerenza."
Rimaniamo in attesa dell'affidamento della struttura, consapevoli che lo spirito di rete e di collaborazione rimane un elemento centrale del nostro modo di operare. Aprirsi a nuovi partner con cui creare sinergie e collaborazioni è uno degli elementi qualificanti del progetto attualmente in campo.
L'edificio rimane l'elemento centrale del percorso ed è da tutti riconosciuto come una struttura specialistica di pregio e per nulla datata nella concezione.
Iniziare a ragionare intorno al tema delle azioni di sostegno alla musica e della creazione del network con i soggetti interessati rappresenta il primo vero step per attuare il percorso per una vera apertura della casa delle musiche.
Il nostro mestiere inizierà non appena affidataci la struttura, chiaramente non prima. Per il resto occorre non confondere il tema gestionale con l'ultimazione di eventuali lavori e dell'iter burocratico di agibilità.
Terni, 27/10/2014