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Venerdì, 19 Aprile 2024

“La soddisfazione per Gotham è pari alla preoccupazione per le affermazioni della Giunta”

Arci TerniLa brillante operazione Gotham stronca sul nascere quel che in altre città è diventata consuetudine: la malavita che tenta di infilarsi nei livelli sociali più fragili per reperire manovalanza a bassissimo costo. Una strategia che paga tanto per la raccolta pomodori come per hashish, con tutte le differenza del caso. A Terni questa eventualità sembra essere stata stroncata sul nascere. Ne siamo tutti estremamente felici.
Il sistema dell’accoglienza locale collabora da sempre, e anche in questo frangente, in maniera fattiva con le forze dell’ordine per prevenire eventuali comportamenti delinquenziali. Il sodalizio è consolidato, e la storia della droga a Terni non nasce oggi, in termini di consumo e di spaccio. La Polizia fa la Polizia, il Terzo Settore fa l’accoglienza e l’integrazione socio lavorativa proprio per prevenire queste derive. L’Amministrazione cosa pensa di fare? A sei mesi dall’insediamento della Giunta Latini sarebbe utile capire il “progetto” almeno in questo ambito.


I fenomeni esistono a prescindere dalla volontà ed in quanto tali vanno gestiti, chiudere progetti e mettere le persone per strada non fa altro che rimpolpare la fila a quell’ufficio di collocamento che sia chiama lavoro nero o malavita. Tanto più quando si deve ripagare il consistente debito contratto con i trafficanti nei lager libici.

E’ del tutto evidente che sia avvenuto un cambio di manodopera. Gli italiani hanno inizialmente passato lo spaccio per strada ai primi immigrati più o meno nordafricani e ora gli stessi iniziano a mettere a lavoro i sub sahariani. I primi e i secondi diventano quadri e dirigenti, i nuovi la manovalanza: le quantità di droga dell’operazione Gotham lo hanno dimostrato. Che vogliamo fare con gli italiani (anche in questo caso) che vengono trovati con chili di droga: li rimpatriamo?
L’equazione progetti di accoglienza-spaccio non ha ragione di esistere. Al momento conviene aspettare la conclusione dell’iter giudiziario. I beneficiari dei progetti coinvolti sono solo alcuni e sui ruoli sembra di poter dire che siano del tutto marginali. La giustizia deve dimostrare da subito efficienza, anche per dare idea a chi è arrivato da poco nel nostro paese che chi sbaglia va in carcere e non per strada il giorno dopo.

Altre considerazioni servono sono a riempire le pagine dei giornali, alimentando una rappresentazione della realtà che vuole consolidare il sentimento di paura. Ed invece oggi dovremmo essere felici e non impauriti perché evidentemente c’è un sistema che quando ci sono fenomeni di devianza in grado di addrizzare subito il tiro. E’ la storia di questo territorio. I dati di Questure e Prefetture sono inequivocabili.
Se puoi si vuole giocare a indiani e cowboy sui giornali bisogna prendersene la responsabilità, sapendo anche che spesso chi scappa vince e i nativi soccombono. La storia insegna che chi ha fame alla fine la spunta. Speriamo che questo approccio sia solo il frutto di una risposta istintiva-emotiva per nulla istituzionale. Le vite degli altri vanno sempre e comunque rispettate.

Le zone d’ombra dei progetti di cui si sente parlare hanno a che fare solo con l’inadeguatezza della macchina amministrativa a gestire la fase pre e post- commissariale. Il Ministero ne è a conoscenza. Per quanto relativo alla gestione del’accoglienza dalle strutture del Viminale sono sempre pervenuti riconoscimenti ed attestazioni di grande considerazione per il lavoro che esiste in Umbria, ed in particolare nel sud della regione.

Citare Tolkien negli auguri per il Natale deve essere non solo un vezzo, piuttosto un monito perché la Terra di Mezzo viene salvata dagli hobbit prima ancora che da elfi, nani o maghi. Hobbit, mezzi uomini che praticano una convivenza pacifica che guarda alla comunità e al senso di amorevole di reciprocità. La Contea la vorremmo salvare tutti.
E comunque Buon Santo Natale a tutti.

Terni 21 dicembre 2018

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