Dichiarazione di Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci
La presidente nazionale dell’Arci Francesca Chiavacci lancia un appello al ministro dell’Interno Minniti perché la manifestazione che si terrà domani a Macerata contro il fascismo e il razzismo venga autorizzata.
“Si faccia di tutto per evitare che a un corteo promosso per condannare la sparatoria contro sei giovani stranieri, per riaffermare i valori della nostra democrazia e della Costituzione, venga impedito di sfilare. Tanto più dopo la presenza in città ieri di Forza nuova e il giorno prima di esponenti di Casapound. Sono le forze neofasciste che devono essere condannate e fermate, non chi vi si oppone e vuole testimoniarlo pubblicamente”.
Dichiara la presidente dell’Arci.
Roma, 9 febbraio 2018
Degustazioni Musicali, Arci Terni e Circolo "La Nera" sono lieti di presentare:
“VIAGGIO AL TERMINE DELLA NOTTE”
liberamente tratto dal capolavoro di Louis Ferdinand Céline
di e con #ElioGermano e #TehoTeardo
Elio Germano e Teho Teardo portano in scena “Viaggio al termine della notte” di Louis-Ferdinand Céline in una versione completamente rinnovata nelle musiche e nei testi.
Leggi tutto...Dichiarazione di Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci
Una mattinata di terrore a Macerata per il raid razzista di un giovane, in passato candidato della Lega, che ha esploso diversi colpi di pistola contro sei persone di origine subsariana, di cui due ferite gravemente, e contro una sede del Pd. A tutti i colpiti va la nostra solidarietà.
Forza Nuova dichiara apertamente il suo plauso, mentre il segretario della Lega Salvini, dopo una generica condanna di “ogni episodio illegale”, non può fare a meno di trovare una giustificazione allo sconsiderato atto di violenza attribuendolo alla rabbia per “l’invasione di immigrati” che non viene fermata. Ma speculare sulle paure, diffondere a piene mani discorsi d’odio contro le persone di origine straniera non può che portare a queste conseguenze.
Non si tratta infatti di un episodio isolato. Basta andare con la memoria a quanto successe a Firenze nel 2011, a Fermo, nelle campagne calabresi, a Castelvolturno: una violenza brutale contro persone inermi, la cui unica “colpa” è stata quella di cercare un futuro migliore nel nostro paese.
Bisogna fermare questa spirale d’odio prima che sia troppo tardi. Serve una condanna unanime, unita a una grande mobilitazione, innanzitutto culturale, per denunciare chi sull’uso disinvolto del razzismo ha costruito le proprie fortune politiche e fare in modo che sulle paure ingiustificate prevalga il senso di umanità e civiltà.
Roma, 3 febbraio 2018