Giovedì 27 gennaio, alle ore 10.00, i lavoratori della SGL Carbon incontreranno gli studenti delle scuole superiori narnesi presso il Liceo Gandhi di Narni Scalo, per spiegare le ragioni della lotta contro la decisione della multinazionale tedesca di chiudere il sito di produzione narnese. Parteciperà anche la cantante folk ternana Lucilla Galeazzi che eseguirà alcuni brani del suo repertorio e leggerà un testo scritto sulla vicenda della SGL Carbon da Ascanio Celestini.
L'iniziativa è organizzata dalle RSU della SGL Carbon insieme ad ARCI Terni e Circolo ARCI "il parco dei pini" di Narni Scalo
COMUNICATO STAMPA
L'Arci di Terni esprime totale e profonda solidarietà nei confronti del giovane ventenne Nigeriano, nato a Roma e cresciuto a Terni, che rischia di diventare l'ennesima vittima di una legge sull'immigrazione assurda ed incoerente, a causa di un cavillo burocratico.
La storia di questo giovane, riportata nei giorni scorsi dalla stampa locale, deve essere, a nostro parere, divulgata e diffusa proprio perché emblematica dell'assurdità di alcune dinamiche contemplate dalla legge Bossi Fini vigente, e di come queste possano segnare indelebilmente la vita delle persone.
Questa è solo l'ultima, delle tante drammatiche storie che hanno come comune denominatore la rigidità di una legge sull'immigrazione che ignora la storia, l'appartenenza culturale, e le vicissitudini personali dei soggetti, giudicando solamente attraverso la supposta provenienza territoriale delle persone.
Il ragazzo infatti, pur essendo nato e cresciuto in Italia, ed essendo perfettamente integrato all'interno della comunità locale, dove negli anni ha costruito una forte rete sociale e relazionale, rischia di essere "spedito" in un paese del quale non conosce nulla ma che per la "nostra" legge gli è attribuito come patria.
Nel codice vigente infatti, non esistendo in Italia il principio dello jus soli, un bambino nato nel nostro paese da cittadini stranieri, al compimento dei diciotto anni ha solo un anno di tempo per richiedere la cittadinanza italiana, e solo a certi requisiti. Decorso questo termine non ci sono diritti acquisiti o riconosciuti, come se si cancellasse un intero percorso di vita.
Quest'ennesimo episodio ci ricorda con forza come la legge sull'immigrazione in vigore sia ingiusta e superficiale, e di quanto sia urgente una sua profonda rivisitazione.
Sabato 15 Febbraio presso il Circolo ARCI "Casa del Sole" di Amelia si svolgerà il Congresso del Comitato ARCI di Terni. Un appuntamento importante per l'associazione e soprattutto per i Circoli presenti nel territorio. Questo Congresso assume un significato particolare per l'associazione visto che sancirà la nascita del comitato provinciale di Terni, nel quale confluirà quello di Orvieto con i suoi dodici Circoli.
il programma del Congresso
ore 08.45 Accreditamento delegati
ore 09.00 Inizio Lavori
- saluto degli ospiti
- relazione del Presidente uscente
- dibattito
ore 12.00 Elezione delegati al congresso regionale, nazionale e rinnovo consiglio territoriale
ore 12.30 conclusioni.
Al termine del congresso pranzo a buffet
La solidarietà dell'Arci alle forze democratiche ucraine, strette fra autoritarismo e nazionalismo.
Insieme, anche nei momenti difficili, per l'Europa della democrazia e dei diritti.
Frequentiamo le organizzazioni democratiche della società civile ucraina sin dai primi anni di vita dei Forum Sociali Europei. Abbiamo cercato nell'ultimo decennio di favorire in tutte le occasioni lo sviluppo delle loro relazioni con le altre organizzazioni sociali europee. Seguiamo il loro impegno costante per i diritti sociali, e contro il riemergere del nazionalismo e della destra estrema.
Siamo a loro legati non solo da vincoli di solidarietà, ma da forti interessi comuni, convinti che solo da una omogeneizzazione verso l'alto di diritti e democrazia in tutto il continente possa venire garantito un futuro di pace, diritti e dignità per tutti gli europei.
Troppi, nelle istituzioni e non solo, hanno agito in questi anni considerando i paesi dell'Europa orientale unicamente come territori da controllare per interessi geo-politici e da colonizzare con le delocalizzazioni.
Unione Europea e Russia si sono purtroppo confrontate sullo stesso terreno e con analogo spirito, contendendosi pezzi di territorio europeo senza considerare le vocazioni e le esigenze dei loro popoli e delle loro comunità - costrette in tutta l'Europa dell'est a fare i conti con un presente sempre più lontano, in termini di democrazia e di diritti reali, dalle aspettative seguite al crollo del Muro di Berlino.
Oggi, di fronte ai morti e alle violenze che tornano ad incendiare Piazza Maiden a Kiev, facciamo nostre prima di tutto le quattro richieste dell'appello promosso dalla "Rete Europea contro l'estrema destra":
"condanniamo la violenza e la repressione del governo Yanukovich; rinnoviamo l'impegno a sostenere le forze democratiche e progressiste della società civile ucraina; chiediamo a tutte le parti in conflitto di astenersi dall'uso della forza perché essa aiuta la destra e i militaristi; invochiamo l'apertura di un dialogo aperto, trasparente e democratico fra le forze della società civile civilizzata sulle riforme necessarie."
Alla Unione Europea e alla Russia, che portano ciascuna grandi responsabilità, ora spetta l'onore urgente di una forte iniziativa politica, di concerto con le Nazioni Unite, per fermare la guerra civile in Ucraina.
È il tempo della politica, che è la capacità di costruire un progetto di uscita dalla crisi e i passi per realizzarlo. Sappiamo che non è facile che ciò sia messo in campo da istituzioni e governi per i quali l'interesse ha preso da tempo il sopravvento sul bene comune. Ma questa è la sola via per evitare che, ancora una volta, la guerra incendi la nostra terra comune.
Alle forze democratiche ucraine, strette fra autoritarismo e nazionalismo, tutta la solidarietà e la vicinanza della nostra associazione. Insieme, anche nei momenti difficili, per l'Europa della democrazia e dei diritti.
Roma, 20 febbraio 2014