Dichiarazione di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci
e Licio Palazzini, presidente Arci Servizio Civile
Dopo la nuova sentenza del Tribunale di Milano del dicembre 2012 che ammette che gli stranieri possano fare il SCN, il Governo continua a escluderli.
"Infatti - lamentano Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci, e Licio Palazzini, presidente di Arci Servizio Civile - anche il recente bando per 100 posti con tre progetti in tre regioni prevede il vincolo della cittadinanza italiana".
Ci chiediamo perché il Ministero competente abbia lasciato passare tutto il 2012 senza attivare in sede parlamentare, ove pure sponde erano emerse, nessuna iniziativa che, modificando il quadro legislativo, o almeno con la produzione di un ordine del giorno, permettesse oggi di avviare sperimentazioni.
"Adesso - dicono Miraglia e Palazzini - opereremo assieme alle tante organizzazioni che sostengono l'accesso dei cittadini stranieri al servizio civile nazionale, perché il nuovo Parlamento e il nuovo Governo, assieme alla approvazione della legge che introduca nuovi criteri per ottenere la cittadinanza, facciano le necessarie modifiche legislative anche di recepimento delle sentenze e sia possibile con il primo bando utile avere cittadini stranieri nel servizio civile nazionale.
La Presidenza nazionale dell'Arci, valutato il quadro politico che si è determinato dopo il voto, reputa del tutto sbagliata e contraria alla volontà della maggioranza degli elettori qualsiasi ipotesi di costruzione di un 'governissimo' basato sull'alleanza della coalizione Italia Bene Comune con il centrodestra di Berlusconi.
Il problema della costruzione di un nuovo governo, che l'esito del voto non rende certamente semplice, può trovare soluzione solo nella ricerca di punti di convergenza sulle cose concrete da fare immediatamente fra il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle, il quale ha ottenuto un notevole risultato di consensi elettorali che non può in nessun modo essere sottovalutato.
Riteniamo che ciò sia anche nell'interesse di quel Movimento, che può così dimostrare non solo capacità di protesta, ma anche di proposta in un momento di massima gravità per le condizioni del paese.
Le richieste dell'ARCI al futuro governo
Il nostro è un Paese straordinario. L’Italia possiede una delle Costituzioni più belle del mondo, scritta da persone che hanno creduto nella democrazia, nella partecipazione attiva dei cittadini, nella solidarietà e nella giustizia. Viviamo in un Paese ricco di un patrimonio culturale, artistico e naturalistico che tutto il mondo ci invidia. Per secoli abbiamo dato vita a una importante cultura umanistica e scientifica. Abbiamo fatto della partecipazione civica il pilastro fondamentale della nostra democrazia. Il nostro statuto dei lavoratori è un caposaldo della difesa dei diritti e della piena attuazione del primo articolo della Carta Costituzionale. Siamo stati protagonisti del progetto di costruzione dell'Unione Europea.
Leggi tutto...di Carla Dolci
Sabato 23 febbraio 2013 si è svolta la prima edizione ternana della "Cena al buio" organizzata dall' UNIONE ITALIANA CIECHI E IPOVEDENTI in collaborazione con il BEST WESTERN GARDEN HOTEL che ha messo a disposizione i locali aderendo a tale iniziativa.
"E' stato fatto un attento lavoro di preparazione per la cena; insieme agli amministratori dell' UNIONE ITALIANA CIECHI di Rimini e noi di Terni, abbiamo dovuto valutare l'idoneità dei locali, dall'oscurazione delle stanze ai percorsi dove dovevano passare i camerieri non vedenti con i carrelli per il servizio" ci spiega Daniele Maccaglia, ragazzo che fa parte dell'associazione ternana.
Ed infatti il lavoro è stato arduo; sono stati necessari diversi sopralluoghi per preparare la sala ristorazione dove si è svolta la cena, si sono dovute coprire tutte le fonti di luce, assicurarsi che dalla cucina non passasse luce alla sala attraverso la porta, modificare la disposizione del mobilio e dei tavoli affinchè anche coloro che già conoscevano il posto non potessero basarsi sulla memoria, assicurarsi che ci fosse lo spazio necessario per permettere ai tre camerieri di poter servire ai tavoli senza complicazioni.