I Centri Civici di Guadamello, Schifanoia, Testaccio, Parco dei Pini, Quercia, Cigliano, San Liberato, Fiaiola, Ponte San Lorenzo, Taizzano organizzano per il 9 aprile la prima visita all'impianto GreenAsm di Neramontoro. L'iniziativa è organizzata all'interno delle attività di recente premiate da Comune di Narni ed ASM per promuovere diverse attività divulgative di carattere ambientale. La visita all'impianto GreenAsm ha lo scopo di far conoscere qual è il ciclo dei nostri rifiuti che vengono raccolti con la differenziata ed in particolare il ciclo della raccolta e della trasformazione in compost del rifiuto organico.
Le adesioni per partecipare alla visita prevista per il 9 aprile dalle ore 9 alle ore 12 possono essere inviate ai responsabili dei Centri Civici o a Tommaso Sabatini del Comitato Arci Provinciale 328/6536601 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro martedì 5 aprile.
In occasione della XXI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle Mafie; ARCI Terni, Comune di Narni e Circolo “Fiaiola”, organizzano l’intitolazione della Sala Polivalente del Centro Civico di Fiaiola alla memoria di Giovanni Spampinato, giornalista assassinato a 26 anni dalla criminalità organizzata il 27 ottobre 1972.
Ore 13: Pranzo Sociale presso il Circolo organizzato insieme alle ragazze dei progetti di accoglienza SPRAR gestiti da ARCI Terni che hanno partecipato al corso di cucina presso il Circolo.
Ore 16.30: inaugurazione della sala polivalente del Circolo alla memoria di Giovanni Spampinato, giornalista de l’Unità e de L’Ora di Palermo, assassinato dalla mafia. Parteciperanno: Tommaso Sabatini (resp. Legalità ARCI TERNI) Alfonso Morelli (Assessore Comune di Narni) Giulio Cesare Proietti (ex corrispondente redazione ternana “L’Unità”) e Alberto Spampinato (giornalista, direttore dell’Associazione “Ossigeno per l’informazione” e fratello di Giovanni)
info e prenotazione pranzo: tel. 327/0932699
I minori stranieri non accompagnati in Italia, la comunità "il Tiglio" di Ferentillo che ne accoglie dieci nel nostro territorio e cosa significa diventare tutori dei ragazzi ospitati nei progetti di accoglienza. Di questo si è parlato con Francesco Camuffo (Pres. ARCI Terni) nella puntata del 12 febbraio di "Allarmi siam razzisti" trasmissione radio del "Progetto Mandela" in onda su Radio Galileo tutti i venerdì dalle 17.40 alle 18.30
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Dichiarazione di Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci
Gli attentati all’aeroporto e alle stazioni del metrò di Bruxelles ci riempiono di orrore e di dolore per le vittime.
Il computo dei morti, già oltre trenta, e dei feriti, almeno cento, si allunga di ora in ora. Siamo di fronte ad un terribile salto di intensità nella strategia terroristica. Probabilmente da ascrivere anche alla cattura, proprio nel quartiere di Maelbeek, uno di quelli compiti dalle bombe di stamane, di uno dei terroristi jihadisti ricercato dopo la strage di Parigi e alla sua decisione di collaborare con le forze di polizia. Ma al di là delle analisi e delle supposizioni è evidente l’intento politico dell’atto terroristico: colpire il cuore politico e istituzionale dell’Europa, non semplicemente una capitale europea, ma quella dove hanno sede le istituzioni dell’ Unione europea.
Respingere quest’attacco richiede una grande fermezza da parte delle istituzioni, dei governi, dei popoli e dei movimenti per la pace europei.
Una risposta basata sull’accelerazione dei preparativi della guerra in Libia non farebbe che dare respiro ad una strategia terrorista e la aiuterebbe a stringere le proprie fila. D’altro canto la barbara chiusura verso i processi migratori, con muri, filo spinato o “accordi” di rimpatrio forzato, ovvero di deportazione, come quello con la Turchia, ottengono solo il risultato di accrescere la disperazione, contribuendo a creare un clima favorevole al terrorismo omicida.
L’Europa è di fronte a una prova decisiva. Se vuole salvare sé stessa, l’incolumità di chi la abita, sia nativo quanto migrante, deve muoversi sullo scenario mondiale con i mezzi della politica; agendo per spegnere gli incendi e i focolai di guerra; evitando di dare credito a regimi che praticano al loro interno le più pesanti misure repressive, fino alla tortura e agli omicidi di stato; sgombrando il campo da relazioni ambigue con governi ed elite che sostengono gruppi terroristici e lo stesso Daesh; abbandonando l’idea che dai conflitti armati, dai bombardamenti indiscriminati che spesso colpiscono civili inermi e dalle possibili scomposizioni geopolitiche nel medio oriente possano derivare benefici e vantaggi economici.
E’ facile predicare politiche di pace quando il pericolo è più lontano. Assai più difficile è farlo di fronte a guerre che si allargano e a un terrorismo che agisce su uno scenario mondiale.
Ma dare forza a politiche di pace, cooperazione e integrazione proprio ora è tanto più necessario, per salvare la nostra libertà, la nostra democrazia.
Roma, 22 marzo 2016